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L'antropologo Elio Usuelli inizia le ricerche sul padre insieme a Fausto, suo assistente e allievo, ma questa "reconquista" del Polo, del suo mito, porta a galla nuovi conflitti, nuove guerre di supremazia, intime e private ma non meno apocalittiche. L'allievo e il maestro si fronteggiano senza esclusione di colpi, si contendono una donna gelida come il mare del Nord, si azzuffano fino a perdere i tratti che li distinguono. Non si capisce più chi è il maestro, chi l'allievo, chi il padre, chi il figlio, come in ogni conflitto generazionale (e non solo) le differenze si azzerano e ci si scopre fratelli/rivali, novelli Caino e Abele, Romolo e Remo. Così si profila un inaspettato romanzo di formazione in cui antropologia, lettaratura, storia e mito si fondono in una costruzione narrativa del tutto originale, dove la ricerca del padre e del maestro - la speranza di incontrare modelli capaci di orientarci - si inabissa nel confronto con un mondo in crisi permanente, e con l'arroccarsi degli uomini al comando nella difesa a oltranza delle proprie, superate esperienze.